CHI SIAMO
COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE
PAUL MATTHEWS
AARON SWARTZ
OLIVER PARKER
OWEN WRIGHT
PARKER LUDWIG
LUCA ANIASI
BRUNO AYMONE
ANTONIO CAPUTO
GIORGIO GABRIELE CAVALCA (Tesoriere)
ANTONIO DUVA
FIORELLA IMPRENTI
ALFREDO MAZZUCCHELLI
AMOS MESSORI
ANDREA MILNER
LUIGI FRANCESCO MORRONE
ITALO PATTARINI
REVISORE DEI CONTI
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
MARIO ARTALI
PRESIDENTE
ORGANIGRAMMA
GIANCARLA CODRIGNANI
VICE PRESIDENTE
VITTORIO CIMOTTA
VICE PRESIDENTE
FERRUCCIO PARRI
VICE PRESIDENTE
LUCA BAZZANO
ROMANO GALOSSI
EMANUELE NICORA
WALTER RAMACCIOTTI
CARLO ALBERTO SITTA
COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE SUPPLENTI
FRANCO DE PALO (Presidente)
EMANUELA COZZI (Effettivo)
MARCO DARI (Effettivo)
GUGLIELMO LAEZZA (Supplente)
CARLO TROILO (Presidente)
GIANNI MARIANI (Effettivo)
LAURA TREMELLONI (Effettivo)
ROCCO PARDO (Supplente)
STORIA E MISSIONE
F.I.A.P. è la Federazione Italiana Associazioni Partigiane.
Ad essa aderiscono associazioni e circoli che si richiamano ai valori e ai principi che essa difende.
Attraverso corsi, convegni, seminari, eventi nelle scuole, percorsi didattici, mostre, F.I.A.P. mantiene vivi i valori della Resistenza.
Inoltre partecipa attivamente alle ricorrenze legate all'unità e alla storia nazionali, presente fisicamente con i propri delegati e con il medagliere che la rappresenta.
FIAP progetta e realizza ricerche e pubblicazioni, edita una propria rivista, "Lettera ai compagni" e aderisce alla Confederazione Nazionale fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane.
La FIAP nasce nel 1949 con l'intento di tenere viva la memoria della Resistenza e in particolare l'esperienza di Giustizia e Libertà, delle brigate Matteotti, del Partito d'Azione, dei socialisti, dei liberalsocialisti, degli anarchici e di tutti gli indipendenti che nel secondo dopoguerra non si riconoscevano nella logica degli schieramenti internazionali contrapposti.
Le associazioni che oggi ricordano e tramandano i valori della resistenza sono ANPI, FIAP e FIVL, oggi aperte a tutti coloro che ne condividono gli ideali.
Il loro ruolo è molto importante perché trasmettono ai giovani la memoria della Resistenza, dai cui valori è nata la Costituzione italiana.
La FIAP ha la sua sede centrale a Milano, in via De Amicis 17.
La FIAP venne fondata nel 1949 con l’obiettivo di valorizzare il contributo originale che seppero portare alla lotta di liberazione e alla Resistenza gli uomini e le donne ispirati dall’antifascismo liberal-radicale di Gobetti, dalla lezione di Gaetano Salvemini, di Riccardo Bauer, di Pietro Calamandrei, dal socialismo liberale di Giustizia e Libertà di Carlo Rosselli e di Emilio Lussu e poi dal Partito d’Azione: un antifascismo rigoroso nei valori e negli ideali ma anche denso di programmi e di proposte concrete la cui validità è ancora tanto attuale.
La FIAP nasce dalla ferma convinzione che le associazioni degli ex partigiani debbano mantenersi indipendenti dal sistema politico contingente: questo non vuol dire che i singoli aderenti non possano avere le loro appartenenze partitiche, ma l’Associazione deve restarne svincolata, ponendosi come garante dei valori che si sono affermati nella Resistenza, sanciti poi nella Costituzione.
Primo presidente della FIAP e suo maggiore animatore fu Ferruccio Parri, che fondò l’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI) e costituì la rete degli istituti della Resistenza. Fu lui a esprimere più volte la necessità di raccogliere la documentazione storica delle formazioni GL perché il significato e il valore di quell'esperienza e di quel patrimonio etico-politico non andasse disperso.
Esponenti della FIAP furono inoltre Piero Calamandrei, Bianca Ceva, Norberto Bobbio, Nuto Revelli, Ezio Vigorelli, Gaetano Arfè, Leo Valiani, Tristano Codignola, Ugo La Malfa e molti altri.
La FIAP è stata presieduta a lungo da Aldo Aniasi, che ha introdotto e tramandato il criterio della doppia tessera FIAP-ANPI, per testimoniare la volontà di agire in stretta collaborazione per gli obiettivi comuni: “la nostra - scriveva - vuole essere una iniziativa di conoscenza e di ricostruzione storica proprio di uno degli aspetti che meglio esprimono la pluralità dei contributi, umani, culturali, politici e militari di cui si alimentò la Resistenza, di quella unità tra diversi che fu la condizione forse essenziale per la sua vittoria”.
TERESA
SEGRETERIA